Ipoacusia
1. TIPI E GRADI
La sordità, o ipoacusia, è una diminuzione della capacità uditiva (detta anche acuità uditiva).
Tipi di sordità
Trasmissiva: la causa è a livello dell’orecchio esterno e/o medio (padiglione, condotto uditivo, membrana timpanica, cassa del timpano).
- Patologie più comuni: tappi di cerume, anomalie acquisite o congenite dell’orecchio esterno, infezioni acute o croniche dell’orecchio, perforazioni traumatiche o infiammatorie della membrana timpanica, anomalie a carico degli ossicini (discontinuità, otosclerosi)
- Esame audiometrico: la soglia uditiva per via ossea è normale, mentre quella per via aerea è patologica
- Terapia di elezione: medica o chirurgica.
Neurosensoriale: la causa è a livello della coclea e/o delle vie uditive.
- Patologie più comuni: genetica, infettiva, tossicità farmacologica, trauma acustico, sindromi idropiche, invecchiamento, associata ad altre malattie.
- Esame audiometrico: la soglia per via ossea e per via aerea coincidono e sono patologiche.
- Terapia di elezione: protesizzazione acustica o impianto cocleare, insieme alla terapia specifica della eventuale patologia associata (es. le ipoacusie neurosensoriali associate a patologie tumorali, quali il meningioma o il neurinoma del nervo acustico, hanno anche una terapia chirurgicica.
Nella figura: ipoacusia mista a destra (lineea rossa) e neurosensoriale a sinistra (linea blu)
Mista: hanno caratteristiche audiometriche intermedie tra le prime due, cioè la soglia per via ossea, pur essendo patologica, è comunque migliore della soglia per via aerea.
Patologie più comuni: otosclerosi in fase avanzata, otiti medie complicate.
Gradi di sordità
Una persona normoacusica ha una soglia uditiva fino a 20 dB.
Ipoacusia lieve: Soglia uditiva compresa tra 20 e 40 dB HL
- Difficoltà nell’ascolto soprattutto in ambienti rumorosi
- Difficoltà nell’identificare alcuni fonemi delle parole come differenziare la “b” e la “p”
- Difficoltà nell’ascolto della normale voce di conversazione se l’interlocutore è a distanza
- Già a questo grado di sordità soprattutto nei bambini è indicata la protesizzazione per scongiurare ritardi nell’apprendimento del linguaggio e nella produzione verbale ( Kiese-Himmel C. et al. 2004)
Ipoacusia moderata: Soglia uditiva compresa tra 40 e 70 dB HL
- Difficoltà nell’ascolto della normale voce di conversazione e nel rumore
- Difficoltà nell’ascolto della parola soprattutto per le vocali
- Comparsa di sintomatologia depressiva per senso di inadeguatezza
- Isolamento dalla realtà esterna
- Nei bambini ritardo nell’apprendimento e nello sviluppo del linguaggio e scarsa produzione lessicale oltre che scarso rendimento scolastico
- La voce emessa a livello di normale conversazione non viene udita perfettamente; ad intensità superiore la persona percepisce i suoni ma ha una certa difficoltà a discriminare le parole
Ipoacusia grave: Soglia uditiva compresa tra 70 e 90 dB HL
- Grave difficoltà
nell’ascolto delle parole che sono percepite solo amplificate
- Impossibilità di poter ascoltare una conversazione
- Difficoltà nell’ascolto di rumori come quelli prodotti dal traffico urbano
- Deterioramento della produzione verbale per mancato feed-back acustico
- Isolamento dalla realtà
- Nel bambino ritardo ed alterazione nella produzione e comprensione del linguaggio parlato
- Terapia più efficace: protesizzazione acustica e/o impianto cocleare
Ipoacusia profonda: Soglia uditiva maggiore di 90 dB HL. Se è bilaterale si chiama COFOSI
- Difficoltà nell’ascolto di parole amplificate
- Scarsa produzione verbale
- Deterioramento nella pronuncia e nel lessico nell’adulto post-verbale
- Isolamento dalla realtà
- Nel bambino pre-verbale mancato sviluppo del linguaggio
- L’unico intervento terapeutico in grado di ripristinare un livello uditivo simile al normoudente è l’applicazione dell’ IMPIANTO COCLEARE
2. IMPIANTO COCLEARE
Che cos’è?
E’ un dispositivo elettronico che cattura i suoni e, a differenza della comune protesi acustica che amplifica semplicemente i suoni, li converte in una serie di impulsi elettrici che sono inviati al nervo uditivo attraverso una serie di elettrodi inseriti nella coclea. I segnali bio-elettrici condotti attraverso il nervo acustico e le vie uditive raggiungono le aree uditive cerebrali e evocano una percezione uditiva, ripristinando (o iniziando) la percezione del linguaggio parlato.
Come è fatto?
La parte esterna:
- Microfono, che capta i suoni dall’ambiente.
- Processore vocale, che elabora digitalmente i suoni.
Nei dispositivi più recenti il microfono e il processore vocale sono inseriti in una unità esterna che ha le stesse dimensioni di una protesi acustica tradizionale e si veste nello stesso modo. Un cavo di connessione unisce l’unità esterna a un trasmettitore che per radiofrequenza si interfaccia con il ricevitore-stimolatore interno ed è tenuto in sede per mezzo di un piccolo magnete.
La parte interna:
- Ricevitore/stimolatore, chirurgicamente inserito, è in grado di
trasformare l’informazione verbale codificata dal processore este
- rno in impulsi elettrici e governa l’attivazione di specifici elettrodi endococleari, in base alle caratteristiche del suono.
- Gli elettrodi endococleari (da 16 a 22) costituiscono la porzione terminale della parte interna e vengono inseriti direttamente nella coclea, la cosiddetta scala timpani.
Indicazioni
Sordità bilaterali a sede cocleare comunque originate
La disfunzione/agenesia del nervo uditivo e in linea generale le sordità di tipo centrale controindicano il ricorso a tale soluzione, condizioni che rendono peraltro scarsamente efficace anche la protesizzazione acustica.
A quali pazienti è utile?
In linea generale, anche se ogni caso viene attentamente valutato in maniera multidisciplinare dal team specialistico, si può schematizzare nel modo seguente.
Negli adulti:
- Sordità severa-profonda cioè uguale o superiore a 70 dB per le frequenze da 250 a 4000 Hz, insorta in epoca post-verbale, cioè dopo l’acquisizione del linguaggio.
- Livello di riconoscimento verbale uguale o inferiore al 50% a 60 dB HL in open-set nella migliore condizione di amplificazione protesica.
La scelta del lato da impiantare:
- Nei casi in cui bilateralmente vi sono scarsi residui uditivi è opportuno impiantare l’orecchio con deprivazione uditiva più breve o con il quadro radiologico migliore.
- Se invece è presente un udito residuo, la scelta dovrebbe cadere sull’orecchio peggiore se la coclea appare pervia alla TC, riservandosi l’opzione della protesi acustica sull’orecchio controlaterale per utilizzare i potenziali vantaggi dell’udito binaurale.
Nei bambini:
- Età minima di 12 mesi
- Sordità severa-profonda cioè uguale o superiore a 70 dB per le frequenze da 250 a 4000 Hz
- Livello di discriminazione inferiore al 50% a 60 dB HL
- Nessuno o scarso beneficio dalle protesi acustiche
- TRIAL protesico di almeno 3 mesi
Rischi e complicanze
I rischi e le complicanze successive alla chirurgia di impianto cocleare sono rare, ma tuttavia presenti. Esse includono: emorragie, ematomi, infezioni, difetto di funzionamento del dispositivo, paralisi del nervo facciale, acufeni, vertigini e infine scarso risultato uditivo.